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ARCHIDONNE

Aggiornamento: 19 lug 2021


La quarta intervista fotografica del progetto Archidonne è dedicata ad Elisa Monico, ingegnere e interior designer, in arte EasyRelooking.


L'intervista ad Elisa Monico



A soli 33 anni ha un'identità professionale chiara e strutturata, il suo profilo su Instagram è seguito da più di 50.000 persone. E questo perché Elisa si racconta a 360 gradi, parlando non solo del suo lavoro ma anche della sua quotidianità di lavoratrice, donna, moglie e mamma, in un mix misurato e piacevole e mai fuori dalle righe, forse per la sua natura di Ingegnere. Chi la segue ha imparato a conoscere la sua famiglia e in particolar modo il suo piccolo Leo (di quasi 3 anni) e la sua casa!


Elisa si è laureata al Politecnico di Milano e durante gli anni dell’università ha portato avanti l’interesse per tutto ciò che riguardava arredamento, i colori e il ridisegno degli interni, informandosi sui trend del momento e sui nuovi stili, comprando libri e manuali e partecipando a corsi di formazione. In questo modo ha costruito la sua nuova strada come progettista di interni, che l'ha portata a fondare nel 2015 Easy Relooking, il suo studio di interior design.


"Sono solita dire che in me convivono l’animo dell’ingegnere, preciso e razionale, e l’animo dell’interior designer, creativo e con nuove idee. Impossibile? eppure è così!"



Ho deciso di fotografare Elisa nel centro di Gorgonzola, la piccola cittadina dove abita, e nella sua casa. Mi sembrava significativo vederla in un ambiente che non solo per lei è familiare, perché ci vive e ci lavora, ma che la rispecchia appieno, perché è stata lei a progettarlo in ogni dettaglio.



Qual è stato il percorso che ti ha portato dall'ingegneria all'interior design?Passione e tanta voglia di mettermi in gioco. Soprattutto spinta dal fatto che i lavori che ho fatto da ingegnere non li ho mai sentiti veramente miei.


Se potessi tornare indietro studieresti sempre Ingegneria o faresti una scelta diversa? Si, comunque studierei ancora Ingegneria.


Che cosa dell'essere ingegnere ti porti dietro nella tua professione di interior designer? Il saper risolvere i problemi che possono emergere (in qualunque progetto e cantiere c’è sempre qualcosa che può andare diversamente da quanto preventivato) e il fatto di sapermi organizzare al meglio su diversi fronti (porto avanti parallelamente diversi progetti, pur non prendendone mai troppi per poterci sempre dedicare il giusto tempo).

Elisa nella sua casa


Essere libere professioniste da un lato concede libertà e autonomia, ma dall'altro, soprattutto quando non si lavora in team, implica più responsabilità e l'onere di tante decisioni da prendere da sola, come vivi questo aspetto? Ti pesa o è una sfida che ti appassiona?


Le decisioni da prendere da sola non mi preoccupano perché in realtà ho da sempre avuto fiducia in me stessa (insegnamenti di mamma dai tempi delle scuole). A volte chiedo consigli a mio marito che sa sempre consigliarmi al meglio.


Studiare e capire come far evolvere il mio business è una sfida che in generale mi appassiona. A volte quando sembra che le attività da fare siano troppe e tutte insieme, l’ansia ammetto che c’è. Ma gli studi del Politecnico ancora mi aiutano a vedere le varie attività spezzettate in piccole sotto attività, in modo da avere gli obiettivi più chiari e capire che l’ansia ci sta ma non deve abbatterti. Obiettivi sfidanti ma raggiungibili, questo è l’insegnamento che mi porto dietro dai miei studi al Politecnico di Milano.


Elisa nella cameretta di suo figlio Leo


Su Instagram hai un grandissimo seguito, più di 50.000 followers. Secondo te cosa spinge le persone a seguirti? Cosa piace del tuo modo di stare sui social?


I render fotorealistici fatti molto bene (che creo io stessa anche perché mi piace molto realizzarli) sicuramente colpiscono e incuriosiscono molto. Anche le idee innovative e i mobili su misura che molto spesso inserisco nei progetti. Probabilmente poi piace il fatto che mi racconto: racconto di me, di mio figlio, della quotidianità. Il mio profilo non è una rivista di arredamento dove trovare solo progetti. Ma voglio che crei empatia, coinvolgimento e passione.


Immagino quanto lavoro ci sia dietro ad un profilo come il tuo, ci sono orari o giorni in cui decidi di staccare totalmente o essere sempre connessa, condividendo lavoro e vita privata, non ti pone particolari difficoltà?


A volte qualche litigata con mio marito su questo appunto ammetto che c’è, non bisogna esagerare e cerco sempre di pormi dei limiti, anche se mi piace raccontarmi e raccontare il mio lavoro. Dobbiamo sempre ricordare che IN MEDIO STAT VIRTUS.

La tua casa è anche il tuo studio, come mai questa scelta?


Per una questione di budget, inizialmente, ma anche per il fatto che il mio approccio ai progetti è molto Smart. I dettagli si discutono via mail o al telefono. Con elaborati dettagliati, non serve sempre vedersi di persona. E non avendo al momento un team, cosa serve avere uno studio? Sono riuscita a conquistare anche progetti molto grandi e stimolanti senza avere uno studio. E anche al di fuori della Lombardia, gestendo il tutto a distanza.


Lavorare da casa che benefici ti dà o che limiti ha?


Il limite è che rischi di non staccare mai. Benefici: risparmio tempo per il viaggio e ho maggiore flessibilità nella gestione della famiglia.



Hai mai avvertito la sensazione di non poter fare ciò che volevi o arrivare dove volevi in quanto donna e mamma, hai riscontrato dei pregiudizi sul lavoro da questo punto di vista?


Nella mia carriera lavorativa, anche da Ingegnere, fortunatamente non ho mai incontrato ambienti apertamente ostili sotto questo punto di vista.


Elisa nel living di casa sua




Quanto l'essere donna influenza il tuo lavoro di progettista di interni? In che modo la tua femminilità e la tua unicità come donna si traducono nelle caratteristiche e nelle qualità dei tuoi progetti?


Sono creativa e molto empatica, mi viene facile mettermi nei panni degli altri. Ma non so se questo dipenda dall’essere donna. La mia femminilità credo si esprima attraverso l’equilibrio di forme e colori che, a quanto dicono, si trovano nei miei progetti di interni.


Elisa con il suo gatto Gastone


Dove cerchi l'ispirazione iniziale, per riempire il foglio-spazio bianco? Come si fa ad immaginare qualcosa che non c’è?


Lo immagino nella mia testa. Nella mia testa gli spazi prendono forma e sono già costruiti, anche quando non esistono.



Come conciliare la personale cifra stilistica con le esigenze del cliente non addetto ai lavori, quanti compromessi bisogna accettare?


Bisogna accettare il fatto di spiegare magari più e più volte il proprio punto di vista. E non avere paura di dire che il cliente si sta clamorosamente sbagliando. Il cliente vuole anche questo: una guida chiara.



In questo lavoro occorre tanta pazienza, quando si apre un cantiere il risultato finale è molto lontano, bisogna avere la capacità di adattarsi agli imprevisti ed essere disposti ad apportare cambiamenti e modifiche in corso d'opera, ma immagino che ci sia un'affezione particolare per il progetto che si era pensato inizialmente ed è difficile discostarsene. Come risolvi questo aspetto?


Dipende se gli imprevisti sono tali da modificare il progetto o meno. E’ raro che i miei progetti, anche di revisione del layout muri interni, siano totalmente cambiati! Ma perché io valuto sempre i limiti e i vincoli prima di proporre le mie soluzioni progettuali. Le soluzioni progettuali sono veritiere, concordate da entrambe le parti (me e il cliente) e, quasi sempre, c’è la voglia di entrambi a portarle avanti così come sono state presentate.


Elisa nella cameretta di suo figlio Leo



Elisa nella sua cucina


Cos'è la Bellezza, per te, in un ambiente domestico? Come la costruisci?


Linee pulite, non troppi fronzoli ma pochi pezzi importanti che valorizzano l'ambiente. Bellezza è equilibrio.


Elisa nella sua casa


Credi che il tuo contributo alla società, in qualità di progettista d'interni, di case, sia puramente estetico o che tu possa veicolare qualcosa di più grazie ai tuoi progetti?


Posso aiutare a far conoscere e valorizzare il Made in Italy, raccontando ai miei clienti che la qualità, il "fatto in Italia", si paga ma ha il suo enorme valore.

Elisa nella sua casa


Se ce l'hai, qual è il progetto d'interni che ti rispecchia di più? il manifesto del tuo modo di progettare lo spazio.


Direi questo progetto https://www.easyrelooking.com/blog/portfolio/appartamenti-uniti-su-un-unico-livello/, l'unione di due appartamenti con una revisione degli spazi esistenti. Attualmente è ancora in fase di realizzazione.


Elisa nel suo living


Se sei curioso di vedere i progetti di Elisa, puoi visitare il suo profilo su Instagram:


Questo è il suo sito web:




Se anche tu sei una libera professionista che lavora nel mondo dell'architettura e dell'interior design e vuoi candidarti per partecipare al progetto ARCHIDONNE puoi contattarmi all'indirizzo martadavenia@gmail.com


Se sei alla ricerca di un fotografo per la realizzazione di RITRATTI PROFESSIONALI per il tuo sito web e i tuoi canali social puoi scrivere a martadavenia@gmail.com o compilare la richiesta di informazioni nella pagina Contatti del mio sito.


Se vuoi leggere le 3 interviste precedenti le trovi qui:



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