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LA CASA DEL GLICINE

Aggiornamento: 12 dic 2023


Il nono appuntamento con la rubrica Archidonne questa volta è dedicato al racconto di un progetto di ritrutturazione firmato dallo studio A+G Architettura.


L'intervista alle architette di A+G ARCHITETTURA



Loro sono Angela e Ghena: due Architette, amiche e colleghe con la passione per l’interior design. Si sono conosciute nel 2016, lavorando per lo stesso studio di progettazione a Santhià. La loro amicizia è nata e cresciuta durante le pause pranzo e le passeggiate al sole: si sono scoperte affini sia nella vita quotidiana che nella comune passione per le case e il design d'interni.


Hanno deciso di mettersi in gioco, partecipando insieme ad eventi e mostre dedicate all'architettura nelle loro città, Biella e Vercelli, e dopo alcuni cantieri "in solitaria", ma sempre con i consigli l'una dell'altra, si sono dette..."beh, perché non lavorare insieme?!"


Ed è così che nel 2019 hanno deciso di creare da zero il loro studio al femminile:

A+G ARCHITETTURA


Per Angela e Ghena ho realizzato lo shooting fotografico della "Casa del Glicine" a Vercelli: nell'intervista che segue ho chiesto loro di raccontarmi le criticità e i punti forza di questo progetto, le ispirazioni che l'hanno guidato, gli imprevisti che hanno incontrato e le difficoltà che hanno dovuto risolvere.

Le foto del prima e del dopo del cantiere sono davvero eloquenti e testimoniano il grande lavoro che è stato fatto per arrivare a questo incredibile risultato!


L'open space con living e cucina a vista

Vista verso la sala dalla cucina


Come si presentava inizialmente la casa? Quali erano le criticità da risolvere?


La casa si sviluppava su 2 piani con molti metri quadri e locali sproporzionati, l’assetto planimetrico originario ricordava due alloggi quasi distinti, uno per ciascun piano, caratterizzati da spazi mal distribuiti per entrambi.

In più il vano scala si presentava come un volume separato dal piano terra, a cui si accedeva soltanto dall'esterno, attraverso l’androne laterale dell’immobile, risultando per forme e finiture simile a quello che ci si aspetterebbe in un condominio.


La pianta dello stato di fatto


Una delle criticità maggiori era sicuramente la poca luminosità degli ambienti posti a Nord, dovuta, al piano terreno, alla presenza di una parete in vetrocemento a chiusura di un locale che era stato usato come centrale termica e locale caldaia, e al piano superiore alla presenza di una veranda chiusa, usata anche come corridoio e come unica via per raggiungere il bagno al piano. A questa problematica si aggiungevano l’umidità di risalita, l’usura e l’abbandono dei locali, specie al piano terra: tutto ciò ha reso necessario un intervento di ristrutturazione e di risanamento piuttosto importante.


Il prima-dopo del patio esterno


In che modo avete risolto queste criticità?


Come prima cosa abbiamo eliminato tutti i tramezzi interni al piano terra e la parete in vetrocemento del locale caldaia. Abbiamo aperto un passaggio per collegare la scala all'abitazione, prevedendo alcuni gradini per compensare il dislivello esistente. Con gli spazi aperti e senza ingombri abbiamo ridistribuito gli ambienti, dando priorità alla luce, difatti la vecchia centrale termica si è trasformata in un patio esterno e le due finestre sul retro hanno lasciato il posto a una grande vetrata scorrevole.


La pianta del progetto


Il nuovo ingresso si apre sulla sala ampia e luminosa, con ingresso diretto all'open space dove una parete tv/libreria in cartongesso collega gli spazi della sala e nasconde alcuni elementi strutturali.


La sala con la parete libreria in cartongesso

Dettaglio della parete libreria in cartongesso


Nella parte sinistra dell’ambiente abbiamo posizionato una comoda cucina che si sviluppa intorno all’isola centrale, con zona snack e dispensa da un lato e zona lavaggio dall’altro. Tutto ciò è stato possibile attraverso la trasformazione di due varchi porta originari in passaggi liberi sormontati da archi a tutto sesto, che collegano gli ambienti e accompagnano la visuale verso la grande vetrata sul giardino.



La zona cucina con isola


La sala da pranzo nasce dall’ex lavanderia, mentre l’originale antibagno non è più solo una zona di passaggio, ma anche un piccolo disimpegno, con accesso dal retro, attrezzato con ampi armadi per i giubbotti e attrezzatura da sport, così da agevolare l’arrivo al bagno senza passare dagli ambienti principali. Il bagno è stato ridimensionato e riprogettato completamente, inserendo una comoda doccia walk-in e nuovi sanitari, compreso un piccolo mobile lavabo in legno che contiene tutto il necessario per gli ospiti.


La sala da pranzo

L'antibagno è diventato un piccolo disimpegno, con accesso dal retro

Il prima-dopo del bagno a piano terra

Particolare del bagno a piano terra


Per raggiungere il primo piano abbiamo rivoluzionato l’intera scala rivestendola in grès effetto legno, in continuità con la pavimentazione del piano terra e del piano superiore, illuminandola con nuove vetrate continue che sostituiscono le vecchie aperture in vetrocemento. Nel sottoscala abbiamo ricavato un ripostiglio, nascosto da una porta filo muro impercettibile, che gode di una buona luce naturale grazie all'apertura di una nuova finestrella realizzata in continuità con le vetrate sovrastanti.


Il prima-dopo del vano scala


Per il piano superiore il nostro lavoro è stato quello di restituire gli ambienti, che componevano un potenziale secondo alloggio, alla nuova casa come unica entità, trasformando questo piano nella zona notte.

L’assetto planimetrico è più tradizionale con un ambiente centrale di disimpegno in connessione con l’arrivo delle scale e accesso diretto alle tre camere da letto e al nuovo terrazzo. Anche qui abbiamo aperto per dare maggiore luminosità, trasformando la veranda in un terrazzo coperto che dà luce alla nuova camera da letto e al disimpegno. La vecchia cucina è stata trasformata in un vano filtro in cui trova spazio un nuovo bagno, dedicato all'intera zona notte e attrezzato sia con doccia che con vasca, e una zona studio con postazione pc e librerie.


Il bagno della zona notte (ex-cucina)



La zona studio al primo piano (ex cucina)


Il terrazzo coperto al primo piano (ex veranda)


Le stanze che danno sul prospetto principale, nonché le più luminose, sono state dedicate ai bambini, ormai quasi adolescenti, ognuna con il suo personale stile e sono state separate da un piccolo corridoio, che è anche un ingresso secondario raggiungibile attraverso le scale esterne originali e rimesse a nuovo.



Il corridoio su cui si affacciano le camerette e che porta all'ingresso secondario

La camera di Anna


La camera di Giovanni


La camera da letto matrimoniale è stata pensata come una "suite", realizzando una nuova porta di accesso alla stanza dal disimpegno, e trasformando una finestra in porta finestra, per dare ulteriore luce alla camera e accesso diretto al terrazzino.

Inoltre è stato creato un passaggio verso un nuovo ambiente che porta al bagno privato della camera, ed è diventato lo spazio dedicato alla lavanderia, con lavatrice e asciugatrice nascoste da armadiature.


La camera da letto padronale

La lavanderia

Il prima-dopo del bagno padronale

Dettaglio del bagno padronale

La doccia del bagno padronale


In corso d'opera siete state costrette ad apportare cambiamenti al progetto, per via di imprevisti di cantiere?


Fortunatamente il progetto era stato visionato e discusso in tutti i suoi aspetti con i committenti sin dall’inizio e soprattutto concordato in via definitiva prima dell’avvio del cantiere, facendo in modo di avere un progetto quanto più chiaro e definito nei dettagli, anche per evitare cambi di idee in corso e procedere spediti nella realizzazione, i cui tempi erano particolarmente serrati per via delle scadenze imposte dal Superbonus 110%.


In corso d’opera, ovviamente, vi sono comunque stati imprevisti e “aggiustamenti” di carattere principalmente impiantistico e strutturale, ma che fortunatamente non hanno “compromesso” il progetto originale. Siamo dovute intervenire un po’ più a fondo rispetto a quanto previsto inizialmente, dato il pessimo stato di conservazione riscontrato durante le fasi di demolizione: siamo state  costrette a prevedere opere di rinforzo strutturale al primo piano, così da garantire la massima stabilità al nuovo impianto di riscaldamento a pavimento ed abbiamo dovuto mettere a norma balaustre e corrimani, come quelle del balcone/scala esterna in facciata, perché si è deciso in corso d’opera il rifacimento totale per ottenere maggior spazio di movimento.


Il prima-dopo della sala

Il prima-dopo della cucina

Il prima-dopo della sala da pranzo


Qual è stata la moodboard che vi ha guidato in tutto il progetto? In che modo è avvenuta la scelta di colori e materiali, cosa vi ha guidato o condizionato?


Le immagini chiave che hanno composto la moodboard ispirazionale del progetto sono state diverse: tra queste spiccano foto di case con prospetti dalle linee semplici e tinte chiare a contrasto con serramenti dotati di inglesine dai toni scuri.

Per la scelta dei colori ci siamo lasciate ispirare dai colori del giardino della casa, facendo in modo che la presenza della vegetazione esterna avesse un rimando anche all’interno, giocando con le sfumature dei verdi e accenni di lilla che riprendono le due grandi piante di glicine presenti all’ingresso.

Il prima-dopo della facciata esterna


La palette colori difatti è composta da toni caldi e naturali, dalle sfumature tra i verdi e i blu e le tonalità del legno naturale, riprese dal mix di finiture e arredi di recupero che sono stati abbinati tra loro.


Il progetto è nato da un mix della vostra visione con le richieste e i gusti del cliente, o avete avuto carta bianca?


Il progetto è nato, come sempre, dall’ascolto delle esigenze della committenza, bambini compresi, e dalla traduzione di queste in realtà su un immobile che di per sé aveva una struttura ben consolidata. 

La nostra visione di progetto spesso si plasma e si fonde ai desideri della committenza, facendo sì che le idee possano diventare realtà senza scontrarsi con l’effettiva possibilità, edilizia ed economica, di realizzazione. 

Noi non imponiamo mai la nostra visione assoluta, ma proviamo a “sognare” insieme ai committenti, facendo sì che l’immobile sia la traduzione delle necessità e dei loro desideri. Cerchiamo di seguire quanto possibile i gusti e l’estetica che la proprietà vuole ottenere, aiutandoli e affiancandoli nelle scelte di finiture, colori e mobili, per ottenere il risultato estetico e funzionale migliore.


La famiglia al completo


Qual è l'elemento chiave del progetto? Cosa avete valorizzato maggiormente?


L’elemento chiave è sempre stata la luminosità: i clienti hanno sempre vissuto in case con molta luce naturale e volevano assolutamente che questa fosse presente sui due nuovi piani della casa appena acquistata. All’inizio è stato difficile immaginare il modo in cui questa potesse entrare attraverso i prospetti chiusi tra volumi esterni e depositi da un lato, e alberi ad alto fusto e chiome ombreggianti dall’altro.


Leggendo il progetto sotto la chiave dell’apertura di più vani e la possibilità di eliminazione di diversi locali accessori superflui e di alcune piante pericolosamente vicine alla casa, siamo riuscite a trovare il modo in cui far entrare più luce all’interno della casa, mantenendo il giusto equilibrio tra privacy, sicurezza e utilità degli spazi. Al tema della “luce” si è sposata perfettamente anche la proposta di realizzare e utilizzare serramenti a grande specchiatura con gli elementi estetici ad “inglesina” abbinati a persiane esterne, da tempo un nostro “sogno nel cassetto” che non avevamo avuto modo di realizzare, il tutto con finitura color antracite, che a nostro avviso, è perfettamente in armonia con lo stile pensato per la casa. 


Il passaggio dalla sala al patio esterno tramite serramenti a grande specchiatura


Fortunatamente la nostra proposta è stata accolta con entusiasmo dai committenti che hanno subito confermato le scelte e compreso la nostra volontà di dare carattere ai prospetti della casa del Glicine. 

Infine, insieme ai committenti abbiamo scelto di dare omaggio ai due grandi glicini presenti all’ingresso della proprietà, che tanto ci avevano colpite durante la nostra prima visita e che avevano ispirato il nome del progetto: un tocco “color glicine” alla porta di ingresso principale per dare anche quella nota “romantica” alla casa e al progetto.


La porta di ingresso principale color glicine


C'è stato un vincolo-punto debole dello stato di fatto che non si poteva cambiare e che avete quindi trasformato in un punto di forza?


Un possibile difetto e vincolo della casa è stata… la casa stessa! Ovvero il fatto che l’intera struttura fosse stata costruita in tempi differenti, in muratura portante e con tecniche molto semplici e spesso improvvisate, che ha reso più difficile ed oneroso il risanamento dei locali, dell’umidità di risalita e il rinforzo strutturale. Soprattutto quest’ultimo, che all’inizio sembrava un ostacolo, è diventato al piano terra la parte caratterizzante dell’open space: il pilastro centrale esistente, che precedentemente era nascosto dai muri di divisione delle stanze originarie, è stato ispessito diventando il punto focale di divisione tra cucina, sala da pranzo e zona divani, ed un secondo pilastro, che divideva in due il salotto, è stato l’elemento che ci ha costretto a pensare ad una soluzione per nasconderne la presenza e che si è trasformata nell’idea della parete libreria/tv in cartongesso, che adesso caratterizza l’intero l’ambiente.


La sala da pranzo con vista verso il living


Le travi ribassate del solaio esistente invece sono state di ispirazione per l’inserimento di nuove false travi in legno che scandiscono e impreziosiscono l’intera zona giorno che adesso risulta molto particolare e armonica e ben si sposa con l’intera idea di progetto.


La sala con vista verso la cucina

Il prima-dopo della zona ufficio

La zona ufficio

Il prima-dopo della camera di Giovanni

Il prima-dopo della camera di Anna

Dettaglio della sala con il passaggio che porta al vano scala

Dettaglio della zona lavaggio della cucina

Dettaglio del bagno padronale

Il patio esterno


Se sei curioso di vedere altri progetti di Angela e Ghena

puoi visitare il loro profilo su Instagram:


Qui trovi il link al loro sito web:



Se sei alla ricerca di un fotografo per la realizzazione di servizi fotografici d'interni dei tuoi progetti, da pubblicare sul tuo sito web e sui tuoi canali social, puoi scrivere a martadavenia@gmail.com o compilare la richiesta di informazioni nella pagina Contatti del mio sito.


Se vuoi leggere le 6 interviste precedenti del progetto Archidonne le trovi qui:




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